Funerale DC9
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2006-BOLOGNA
Torna a casa con la testa in avanti, sdraiato su scudi di metallo, lentamente, solennemente, come un antico guerriero del Nord, il Dc9 dell’Itavia che in guerra non doveva andare, e invece una andò da lui, segreta, sempre negata, ma così vera che lo distrusse. L’aereo che un giorno del l980 partì da Bologna e non atterrò mai scivola nell’alba, tra grano e girasoli della campagna toscana, ricomposto come fosse ancora intero, sul primo camion il muso, sul secondo un pezzo di carlinga, poi l’altro, poi le ali ripiegate l’una sull’altra come un uccello ferito, infine la coda. Sembra quasi, ancora, un aereo vero...