Lettere delle Autorità - Strage di Ustica

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Lettere delle Autorità

LETTERE
26 Giugno 2010
Il messaggio del Presidente della Camera dei Deputati, On. Gianfranco Fini

alla Sen. Daria Bonfietti
Presidente dell'Associazione parenti
delle Vittime della Strage di Ustica

In occasione della ricorrenza del trentesimo anniversario della caduta del DC9 Itavia che a Ustica determinò la morte di 81 persone innocenti, desidera manifestare a Lei e a tutti i familiari delle vittime il sentimento profondo di vicinanza mia personale e di tutta la Camera dei deputati.
In questa giornáta, resa particolarmente triste dal lungo scorrere di arni non illuminati dalla verità, ritengo sia necessario ribadire e intensificare l'impegno di tutti per giungere a fare chiarezza su di una videnda che continua a proiettare la sua ombra inquietante anche sul nostro presente.
Nell'csprimerLe il sincero apprezzamentoo per 1linstancabile attività promossa dalla Sua Associazione per mantenere costantemente viva l'attenzione degli italiani su questa tragica vicenda, rivolgo un commosso pensiero agli uomini, alle donne e ai bambini la cui vita fu spezzata da un destino ancora incomprensibile.
Voglia gradire, gentile Presidente, il mio saluto più cordiale.

Gianfranco Fini

2010
Messaggio di Romano Prodi

Cosa avremmo saputo della strage di Ustica senza di voi, senza la perseveranza e il coraggio, senza la vostra dedizione? Questi trent'anni di storia italiana esigono un tributo all'Associazione dei familiari delle vittime e a Daria Bonfietti, tenace Presidente. Ha saputo unire tante voci in un' unica voce che ha tenuto viva per anni e anni l'attenzione su questa tragedia. Una richiesta di giustizia che riguarda la salvaguardia dei valori democratici. Avreste potuto trasformare il vostro dolore in volontà di vendetta, in rancore.
Al contrario, avete cercato di migliorare il tessuto civile della comunità nazionale promuovendo verità, conoscenze e valori: ci avete costretto a riflettere sulla democrazia e sulla sua messa in pratica. Avete perciò svolto una obiettiva funzione civile contro l'oblio, grazie alla forza della memoria, valore fondante di ogni società, aspetto irrinunciabile per tornare a dare vita a un ideale di comunità violato, quell'ideale di comunità che per vivere ha bisogno anche di azioni concrete da parte di chi si occupa di amministrare la cosa pubblica.
La storia non può essere scritta solo nelle aule giudiziarie, la politica deve fare la sua parte. Di fianco ai magistrati ci sia allora anche la politica. Quella politica che deve mettere la magistratura nelle condizioni di poter agire, quella politica che deve lasciare libera la stampa di scavare e approfondire perché possa contribuire a chiarire gli avvenimenti, a tenere viva la coscienza a formare una opinione pubblica capace di sentire la storia del Paese intero come storia condivisa. Questo insegnamento rimarrà.
La memoria vive in ognuno di noi, e fare memoria è soprattutto questo: continuare a chiedere che la verità si faccia strada. Tenere vivo il ricordo è infatti la condizione per continuare a cercare la verità nella sua interezza, e per difenderla da tentativi di violazione. Quando chiedemmo alle autorità politico-militari della Nato che i tracciati radar venissero messi a disposizione dell'autorità giudiziaria italiana facemmo semplicemente il nostro dovere.
"Intrecci eversivi" e "forse anche intrighi internazionali", "opacità di comportamenti da parte di corpi dello Stato e inefficienze di apparati" hanno allontanato la verità sulla strage del Dc9 affondato a Ustica, ha detto di recente il Presidente Giorgio Napolitano. Voglio proprio concludere con queste parole del Capo dello Stato perché esse ci aiutano a perseguire ogni sforzo per giungere a una veritiera ricostruzione della tragedia di Ustica. Non è solo un atto dovuto a vittime innocenti, ma anche un atto dovuto alla coscienza democratica del nostro Paese.
Grazie a voi tutti.

Romano Prodi


Bologna, 27 giugno 2009
COMUNE DI BOLOGNA - XXIX ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI USTICA
IL DISCORSO DEL SINDACO FLAVIO DELBONO

"Questa è una storia brutta. È la storia di uomini e di donne che hanno perso la vita senza che ce ne fosse un motivo. In quella notte, nei cieli di Ustica, non c’era una guerra. Non erano previsti scontri o attività militari. Non c’erano né nemici, né amici.
O almeno così doveva essere.
Eppure è bastato che un puntino luminoso sparisse dai radar e la storia d’Italia si è arricchita di un nuovo mistero. Di un’altra delle vicende oscure, di quelle che hanno fatto indignare più d’una generazione.
È come per la strage alla stazione di Bologna di cui quest’anno commemoreremo il 29esimo anniversario. Nella storia del nostro Paese la strage di Ustica è, speriamo solo per ora, la storia di una vicenda giudiziaria incompleta a fronte di una sola certezza: l’ingiustizia che ha ucciso delle persone inermi.
Molto si è scritto e molto si è detto di quella tragica notte del 27 giugno 1980. Ma per avere coscienza di quello che davvero avvenne si deve per forza venire a Bologna.
I giovani, coloro che hanno letto di quella brutta stagione fatta di trame, di attentati e di omicidi solo sui libri, devono visitare il Museo dedicato alla memoria di chi è morto nella strage di Ustica.
Due anni fa, da vicepresidente della Regione, ebbi l’onore di partecipare al taglio del nastro di quella struttura.
Le voci, i colori, la carlinga del Dc9 ripescato dagli abissi, rappresentano la miglior testimonianza di ciò che è stata la strage di Ustica: una ferita nella coscienza civile e democratica degli italiani.
Un colpo nello stomaco di chi crede nella trasparenza, una lacerazione nel tessuto civile del nostro paese. Un dolore tanto forte quanto senza spiegazione, senza una verità storica completa.
Un’anomalia, purtroppo simile a troppe altre nel panorama della storia italiana degli anni’70-’80, che la dice lunga su come, sia sul piano giudiziario, sia su quello storico, ci sia ancora tanto da fare per consegnare alle nuove generazioni, ai nostri figli, un Paese dove verità e giustizia siano parole declinate e coniugate quotidianamente.
Parlare, ricordare. Mantenere viva la memoria a tanti anni di distanza non è una stanca ritualità. È un dovere civile di chi ricopre cariche pubbliche.
È per questo che mi colpisce particolarmente pronunciare il mio primo discorso da sindaco in questa importante occasione. Voglio dire senza giri di parole che per Bologna, per la sua amministrazione, il "caso Ustica" non è chiuso. E per questo voglio ripetere le stesse parole di due anni fa: ringrazio i famigliari delle vittime per aver avuto la forza d’animo  che ci ha portato sin qua, lungo un cammino verso la verità e la giustizia tutt’altro che concluso, in gran parte ancora da percorrere insieme".

27 giugno 2009
29° Anniversario della Strage di Ustica
Incontro con i familiari delle vittime - Sala di Giunta Palazzo d’Accursio
Intervento della Presidente dell’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, Daria Bonfietti

Signor Sindaco, Autorità tutte,
Grazie davvero per questo incontro. Per l’Associazione, per i parenti tutti trovarsi in questa sede, così carica di storia, ha un grande significato simbolico, ha il valore di un grande abbraccio ci fa sentire l’amicizia e la solidarietà delle Istituzioni del Comune, della Provincia, della Regione ma tramite loro ci dà anche il segnale del legame profondo con le popolazioni di queste terre, così ricche di valori. Tutto questo è stato davvero importante in questi anni, è stato importante anche, e forse soprattutto, per i nostri sentimenti, più intimi, più personali. Nel dolore, nelle difficoltà quotidiane della vita, nel nostro cercare verità e giustizia, non ci ha mai fatto sentire soli. Ed essere qui deve essere per tutti continuare nell’impegno. Ci ha scritto il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano: "Sia fatto ogni sforzo perché le indagini recentemente riaperte permettano di dare adeguata e valida risposta".
Ecco, io riprendo le Sue parole e voglio che questo diventi l’auspicio,l’impegno di tutti. Questo è l’appello che oggi lanciamo come parenti. E vogliamo che sia l’appello di tutti. Abbiamo salutato qui con speranza,  proprio l’anno scorso, la decisione della Procura della Repubblica di Roma di riaprire le indagini sulla strage di Ustica, anche a seguito delle dichiarazioni dell’ex Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga. Sappiamo che questo tempo è stato usato proficuamente, pensiamo che le acquisizioni della sentenza-ordinanza del giudice Priore siano state vagliate, siano state confrontate con nuove acquisizioni, che ci siano stati ulteriori approfondimenti contiamo che oggi ci siano possibilità nuove per scrivere definitivamente  la pagina conclusiva sulla vicenda. E allora ecco la necessità di ogni sforzo, noi crediamo che lo sforzo decisivo debba essere fatto in campo internazionale ci sono le rogatorie internazionali che non hanno avuto risposte ma soprattutto c’è la certezza che, oggettivamente, molti "occhi militari" di altri Stati seguano i voli negli spazi attorno alla nostra Penisola forse ieri ben più di oggi e che quindi abbiano seguito anche il volo del dc9 in quei giorni di esasperata tensione internazionale. Per questo, e lo ripeto, la necessità irrinunciabile di avere completa collaborazione da Stati amici e alleati E io credo che si possa tornare anche a chiedere alla Nato,  a partire dalle notizie già date,e ricordando proprio il ruolo positivo della Nato nelle precedenti indagini si può coltivare la speranza che arrivi nuova collaborazione facciamo che questo sia il momento della partenza per l’ultimo decisivo sforzo per la verità nella piena consapevolezza che questa verità è certamente dovuta ai nostri poveri morti innocenti, e anche in questa occasione mi sembra giusto ricordare la figura di Davanzali titolare dell’Itavia che ha visto ingiustamente massacrata la sua onorabilità di imprenditore dicevo la verità non soltanto per i nostri cari ma io credo fermamente la verità per la dignità stessa della nazione che come noi non può accettare senza un sussulto queste conclusioni "l'incidente al DC9 è occorso a seguito di azione militare di intercettamento, il DC9 è stato abbattuto, è stata spezzata la vita a 81 cittadini innocenti con un’azione, che è stata propriamente atto di guerra, guerra di fatto e non dichiarata, operazione di polizia internazionale coperta contro il nostro Paese,  di cui sono stati violati i confini e  i diritti. Nessuno ha dato la minima spiegazione di quanto è avvenuto"Signor Sindaco, noi abbiamo sempre avuto al nostro fianco in questi lunghi anni i Sindaci di Bologna, abbiamo sentito da tutti amicizia e sostegno ma mi permetta di salutarla con particolare affetto e di ringraziarla di aver voluto, proprio con questo incontro cominciare il suo nuovo mandato. Noi di questo siamo orgogliosi e ci sentiamo di ricordaLa anche nella giornata di inaugurazione del Museo. Anche quella una tappa importante del nostro percorso di impegno per la verità e la memoria. Crediamo che il Museo sia una presenza importante anche per Bologna: è riconosciuta come tappa fondamentale del percorso dell’arte moderna contemporanea nel mondo è sempre più visitato da cittadini e scolaresche possiamo dire è amato da cittadini e cultori dell’arte Consolidata questa realtà,oggi mi sento di chiederLe di riprendere quel percorso di "polo culturale" che avevamo in mente nella fase della progettazione  perché in quel luogo si faccia memoria dell’episodio, si tenga forte la tensione verso la verità, ma si faccia anche cultura sia come ricerca che come esperienza di modernità. Su questa strada ci siamo incamminati già da quest’anno con il programma del Giardino della Memoria: il teatro moderno che si stringe attorno al Museo e nello stesso tempo porta fuori un messaggio di impegno Signor Sindaco,  nel ringraziarla, ancora una piccola cosa. Il Presidente della Repubblica ha avuto la sensibilità di ricevermi pochi giorni fa. Lui ho chiesto di essere a Bologna, il prossimo anno, per il XXX anniversario della Strage di Ustica. A Lei la richiesta di cominciare a pensare ad organizzare le celebrazioni.

Roma, 24 giugno 2010
MESSAGGIO DI PIERLUIGI BERSANI - SEGRETARIO DEL PD

All'Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica.

Da quel terribile 27 giugno sono ormai passati trenta anni. Purtroppo, a giudicare dalla quantità di risposte di giustizia e di verità che rimangono inevase, questi trenta anni sembrano passati invano. I tempo, nel caso di Ustica, tarda a dimostrarsi galantuomo. E anzi gli interrogativi su ció che accadde quel giorno, la mancata individuazione delle responsabilità costituiscono un inaccettabile buco nero nella coscienza e nella memoria del nostro Paese.
Eppure, qualcosa, nelle ultime settimane e sembrato cambiare. La situazione internazionale sembra tale che il governo, se solo ne avesse la volontà e il coraggio, potrebbe fare qualcosa di più che intorbidire ulteriormente le acque. Ora non ha più alibi. Da parte mia, mi impegnero affinché il Partito Democratico dia il suo contributo per risarcire almeno in parte, ristabilendo la verità, la terribile ferita rimasta ormai aperta da trenta anni.

Pier Luigi Bersani



Giugno 2009
MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DEL SENATO, RENATO SCHIFANI

Nel 29.mo anniversario della strage di Ustica, è con sincera partecipazione che desidero rivolgere, a nome dell'Assemblea di Palazzo Madama, un pensiero commosso alle 81 vittime innocenti di allora.
In un periodo difficilissimo della nostra storia, come una pagina strappata, quel tragico episodio colpì la coscienza degli italiani in modo profondissimo. Nonostante la verità giudiziaria abbia tracciato una linea sicura, restano ancora incerte le cause del disastro e non sono stati accertati i responsabili. Per questo è tanto più meritoria la vostra tenace richiesta di verità che mai ha accettato di dimenticare.Vi giunga un abbraccio, testimone dello sgomento per un lutto collettivo tanto profondo e ancora tristemente vivo.

Renato Schifani

27 giugno 2008 Luca Claudio Sindaco di Montegrotto Terme
COMUNE DI MONTEGROTTO TERME - PROVINCIA DI PADOVA
Piazza Roma, 1 - Ufficio Stampa 27 giugno 1980 -
STRAGE DI USTICA – ANCHE DUE CITTADINI DI MONTEGROTTO PERSERO LA VITA.

28 anni fa, nel cielo di Ustica, 81 persone persero la vita a causa di una tragedia e vergogna nazionale a tutti noi nota. Tra queste persone due erano cittadini di Montegrotto, marito e moglie, LACHINA Giuseppe e REINA Giulia.
In questo triste anniversario, ancor più triste per la vergogna che mai giustizia è stata fatta, il Comune di Montegrotto Terme ricorderà questa strage e in particolare queste due vittime, nel Consiglio Comunale che si terrà domani alle 19.00 presso il Palazzo del Turismo e verrà osservato un minuto di silenzio. Saranno presenti alcuni familiari delle vittime se pur la commemorazione ufficiale del triste anniversario si svolgerà per l’intero giorno a Bologna. In questi giorni il ricordo delle vittime di Ustica appare anche nei tabelloni luminosi della città.
Una strage senza colpevoli è quanto di più straziante e inaccettabile possano provare i familiari delle vittime innocenti di quella strage. Purtroppo la nostra città ha perso, in quella che fu una vera e propria azione militare criminale, due cittadini la cui famiglia ancora risiede nel nostro Comune. Sono state spese tante parole e versate tante lacrime per questa immane ingiustizia che ancora non bastano a dare pace a quanti hanno sofferto; per questo è nostro desiderio ricordarli non solo negli anniversari, ma conferendo una continuità al loro ricordo.
Nella nuova pianificazione del territorio sarà pertanto previsto di dedicare una via ai due cittadini di Montegrotto che persero la vita nel cielo di Ustica oltre alla collocazione di una targa o un cippo in loro memoria. Conosco la sensibilità dei nostri cittadini e sono certo che concorderanno con questa iniziativa, per non dimenticare e per non stancarsi mai di chiedere giustizia.

17 gennaio 2007
LUCA CLAUDIO SINDACO DI MONTEGROTTO TERME (PD)

USTICA e la sentenza di questi giorni sono lo specchio di un’Italia che non amiamo, che non vogliamo, che non appartiene al popolo italiano, un Paese con “ombre” che pesano come macigni nei cuori dei familiari di vittime innocenti che non un crudele destino ha tolto ai propri cari, ma l’uomo, per un disegno o per un errore… Non dobbiamo saperlo.
Mi unisco allo sconforto e al dolore di quei familiari e come sindaco ho già interpellato l’onorevole Filippo Ascierto e il senatore Maurizio Saia, i quali hanno già accolto la mia richiesta, chiedendo loro di presentare una specifica interrogazione parlamentare in merito ad una sentenza che è troppo riduttivo definire vergognosa e inaccettabile.

Per noi Ustica non è stata una tragedia, bensì una strage, la morte improvvisa e violenta di tanti innocenti; per la Giustizia Italiana invece la colpa di quella strage “NON SUSSISTE”; per gli italiani SUSSISTE eccome, gli occhi bruciano come quel giorno, SUSSISTE la realtà di tante famiglie distrutte, SUSSISTE il marchio di vergogna che pesa sulle Istituzioni, SUSSISTE in noi italiani la sfiducia in quelle Istituzioni, SUSSISTE un potere occulto di insabbiare fatti e prove, ma soprattutto SUSSISTE la consapevolezza sempre più fondata che in Italia ciò che oggi NON SUSSISTE è sicuramente la GIUSTIZIA!

Luca Claudio

Bologna, 27/06/2005
XXV ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI USTICA, IL DISCORSO DEL SINDACO SERGIO COFFERATI

Nel giorno del XXV anniversario della strage di Ustica, il Sindaco di Bologna Sergio Cofferati ha incontrato in Sala Rossa l'Associazione Parenti delle Vittime. Di seguito l'intervento del Sindaco.

"Benvenuti in questa sala del Palazzo Comunale di Bologna. Ringrazio le autorità militari e civili presenti, e le istituzioni che sono qui rappresentate. Sono passati venticinque anni, venticinque lunghissimi anni, nei quali voi, con la vostra associazione, vi siete a lungo battuti perché venisse acclarata la verità, perché ci fosse giustizia e perché venissero individuate le responsabilità di quel tragico accadimento che vi ha privato di tanti affetti. La tragedia di Ustica, anche se si è consumata nel mare della Sicilia, lontano da qui, è una delle ferite dolorose inferte alla comunità bolognese. Si è accostata nel tempo ad altri terribili avvenimenti che hanno colpito le donne e gli uomini di questa città, avvenimenti che non hanno sempre trovato l'adeguata e necessaria azione di chiarimento delle responsabilità. Rimangono zone oscure su molti di quei fatti terribili, che portarono alla morte di tante persone innocenti, come è stato nel caso dell'abbattimento di quel Dc9 nel cielo di Ustica. E' stata quella una pagina oscura e inquietante. Soltanto la vostra determinazione, e certo anche l'aiuto delle istituzioni, ha consentito che si arrivasse progressivamente, con tantissima fatica, a giungere a una verità giudiziaria. Sono stati acquisiti, di volta in volta, elementi di conoscenza che, accostati, hanno permesso ai magistrati di individuare responsabilità che erano rimaste per lunghissimo tempo nascoste, occultate.
Quest'azione volta alla verità è meritoria, importante, è un'azione che ha consentito di dare a voi un primo riferimento positivo, di ristabilire anche credibilità nella giustizia. E' importante che tutti insieme, anche in questa giornata, si consideri quel che è stato come un primo approdo, molto importante ma non esaustivo. La verità storica è nelle menti di tutti, nel sentire comune. Oramai è chiaro quel che è successo. Ed è altrettanto chiaro quel che è capitato: l'abbattimento di quell'aereo in uno scontro tipico dei momenti di conflitto della guerra, con una guerra mai dichiarata. E' chiaro che quello che è successo ha bisogno di ulteriori elementi di conoscenza per dare sostanza alla verità storica e per chiudere, speriamo definitivamente, questa difficile e dolorosissima pagina della storia nazionale.
Raggiungere dunque la completa verità storica è quel che serve ancora, e bisogna farlo agendo attraverso i canali della politica e delle istituzioni. Per questo è importante che le istituzioni qui rappresentate siano insieme a voi, non semplicemente per dirvi della loro solidarietà e del loro affetto, cosa che immagino già conoscete, ma per ripetervi che insieme a voi continueranno nell'azione di pressione, di necessaria azione politica e istituzionale perché oramai le nazioni europee e quelle extraeuropee che sanno, aprano i loro archivi e dicano ai magistrati ciò che è stato fin qui tenuto nascosto. Non ci sono più, credo, ragioni che possono rinviare nel tempo il necessario completamento del quadro che ha portato al drammatico abbattimento dell'aereo e alla morte di tante persone innocenti.
La comunità bolognese renderà stabile il ricordo, un luogo dell'esercizio della memoria, con il museo che è stato deciso e che, come sapete, siamo impegnati a completare. E' molto importante avere un luogo fisico che ricorda quel che è stato a noi e a tutti coloro che non vogliono dimenticare. E' ciò che serve fare per portare a definitiva conclusione questo lunghissimo, doloroso e qualche volta straziante percorso verso la verità. Ed è importante che si ricordi, così come facciamo oggi incontrandoci, anche attraverso le tante iniziative che vi hanno coinvolti in altre parti del Paese. Sono iniziative che hanno come fondamento il rapporto con le istituzioni, con la politica, ma anche con la cultura.
Avere utilizzato le attività culturali per dare continuità alla memoria si è rivelata scelta non soltanto efficace ma giusta. Perché anche da fatti dolorosi e terribili come quello che ricordiamo oggi, può nascere, attraverso la fantasia e la capacità creativa delle persone, un momento di
riflessione che guarda al futuro, che apre alla speranza, come è stato per tantissimi degli autori che si sono misurati nel corso di questi anni e come sarà ancora questa sera. Pensare alla morte per guardare alla vita è necessario sempre in queste circostanze, perché è la vita che ci dà la
possibilità di completare il percorso verso la verità, è la vita che dà, attraverso la solidarietà, l'affetto che una comunità deve a persone come voi, che sono state così duramente e pesantemente colpite. Per queste ragioni sono contento che la città di Bologna torni a dimostrarvi
concretamente l'attenzione che ha per voi attraverso le sue istituzioni, l'amministrazione comunale, provinciale e regionale. Non è un'attenzione strumentale, così come non è mai stato strumentale il nostro affetto. E' un'attenzione vera, viva. Quando vi sentirete appagati, perché la verità sarà stata completamente messa davanti agli occhi di tutti, anche noi avremo chiuso una delle nostre terribili ferite, quelle che stanno alle nostre spalle ma che ancora non si sono rimarginate. Grazie per essere qui, a nome mio e a nome delle altre istituzioni. Considerate le parole che vi ho detto come la riconferma del nostro impegno, l'impegno delle istituzioni, perché il rapporto tra di noi non venga mai a cessare nel futuro, ma auspicabilmente sia confermato in un quadro nel quale la verità sarà stata per intero acclarata".


QUESTO SITO È STATO REALIZZATO DA UN PARENTE DELLA STRAGE CON IL SOLO FINE DI FARE MEMORIA, PER NON DIMENTICARE MAI!
IO APPARTENGO ALLA STRAGE DI USTICA.
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